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domenica 30 giugno 2013

Da domani la Croazia entra nella U.E.

GILBERTO GASPARONI

Croazia, da domani nella UE: vietato il cabotaggio nel trasporto Merci
Confartigianato chiede controlli per evitare abusi e concorrenza sleale.

Da domani la Croazia sarà il 28mo Paese membro dell'Unione europea e il secondo del disgregato stato balcanico dopo la Slovenia. A breve inizieranno le trattative per l'ingresso del terzo di questi, la Serbia, mentre la Croazia intende entrare nell'area Euro.
Con l'adesione della Croazia, afferma Gilberto Gasparoni, responsabile di Confartigianato Trasporti Marche, avremo più i vettori Croati nel porto di Ancona, che di fatto è il casello di approdo di veicoli, persone e merci nella ns. regione ed in Italia. Inoltre si modificheranno le norme per il trasporto merci da e verso la nazione. Il Trattato di adesione entra in vigore il 1° luglio: i trasporti internazionali di merce su strada per conto terzi tra la Croazia e gli altri Stati membri dell'UE, quindi si svolgeranno in regime di licenza comunitaria e non più sulla base delle intese bilaterali .
Dal 1° luglio 2013, la copia conforme della licenza intestata al vettore - spiega Confartigianato Trasporti - dovrà essere presente a bordo del veicolo.
L'Atto di adesione della Croazia prevede, come voluto anche dalla Confartigianato Trasporti, un periodo transitorio in cui non trova applicazione l'art. 8 del regolamento che disciplina il cabotaggio. Di conseguenza per un periodo di due anni, rinnovabile, continuerà ad essere vietata ai vettori croati l'effettuazione dei trasporti di cabotaggio in territorio italiano. A titolo di reciprocità e per la stessa durata temporale, sarà vietata l'esecuzione di trasporto di cabotaggio ai vettori italiani nel territorio della Croazia. A maggio la disoccupazione in Croazia è scesa poco sotto il 20%, pari a circa 330 mila persone, solo grazie alle assunzioni stagionali nel turismo, l'unico settore a non risentire della crisi. Quella giovanile è la terza in Europa, al 51%, subito dopo Grecia (59%) e Spagna (55%) e di molto superiore alla media europea, che è del 23%. Lo stato si è affermato soprattutto nel comparto turistico, grazie ai suggestivi arcipelaghi davanti alle sue coste, mare pulito e bellezze naturali come il parco di Plitvice, ma anche città storiche come Spalato, Dubrovnik e Pula. L'Italia, è al momento il partner commerciale più importante per la Croazia e gli italiani sono la quarta minoranza della Croazia e l'italiano è una delle lingue parlate, assieme al croato e allo sloveno. Relativamente ai trasporti in flessione è invece il traffico con la Croazia. Si tratta di movimenti legati al flusso turistico e concentrati prevalentemente nel periodo estivo. Nel corso del 2012 il traffico si è ridotto del 12,1% in particolare da Ancona, leader del mercato, e Bari. Nonostante questo il numero complessivo di passeggeri nell’arco del quadriennio è aumentato di circa 55.000 unità e dell’11% in valore relativo. L’Italia si conferma il primo partner croato con una quota di interscambio pari al 17,7% del totale. Con tutto ciò la Confartigianato Trasporti nel giudicare positivamente l'ingresso della Croazia nella UE, chiede, a tutela delle oltre 5.000 imprese di autotrasporto della regione, che vengano mantenuti i controlli sul trasporto merci dato chè i vettori croati sono molto concorrenziali per i minori costi di esercizio e quindi potrebbero accadere fenomeni di illegalità, di abusivismo e di concorrenza sleale.

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