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venerdì 24 maggio 2013

Genga: antibracconaggio, sequestrate due trappole e denunciato un uomo

"Vivere Fabriano"


La scorsa settimana il personale dei Comandi Stazione Forestale di Genga, Arcevia e Sassoferrato, coadiuvato da un Agente del servizio di vigilanza del Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi di Fabriano, ha sequestrato alcune armi, trappole metalliche e 'lacci' in località Case Grotte di Genga e denunciato M. B., cinquantasettenne imprenditore agricolo di Serrungarina (PU).L'uomo è stato denunciato per per vari reati, tra cui l’uccisione di animali ed introduzione nel Parco di armi e mezzi di cattura non autorizzati, la caccia nel Parco con mezzi vietati e in periodo di divieto generale, l’omessa custodia di armi e munizioni e l’omessa comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza di spostamento delle armi.

Dopo mesi di appostamenti presso la proprietà dell’uomo, i Forestali hanno rinvenuto, all’interno di un orto recintato, di recentissima lavorazione e semina, una trappola a gabbia con uno sportello a caduta, già armato, munita di dispositivo di chiusura a scatto azionato dalla preda, contenente un’esca di mais e mimetizzata da arbusti recisi di recente, con le foglie ancora verdi. Inoltre, in corrispondenza di un varco artificiale alla recinzione dello stesso orto, eseguito ad arte a pochi metri dalla trappola, per consentire l’accesso della fauna nel campo coltivato e favorirne quindi la cattura, è stato visto anche un “laccio”, in cavo metallico, armato e teso nel passaggio obbligato.

In particolare l’uomo sembrava sfruttare “l’attrazione” che il suo orto esercitava sugli animali, probabilmente caprioli, cinghiali ed istrici, per catturarli con le trappole, dotate di sistema di chiusura a scatto ed “innescate” con il mais, e con cappi a scorsoio, realizzati artigianalmente con cavi di acciaio e passanti metallici. Approfondite le ricerche, nelle vicinanze dell' abitazione è stata ritrovata un’altra trappola di medesima fattura ma di dimensioni maggiori, funzionante con identico sistema di chiusura a scatto, perfettamente funzionante, ancorché al momento non armata.

Contattato immediatamente l’indagato tramite il numero di cellulare scritto dallo stesso su di un cartello vicino l’accesso alla proprietà, gli accertatori hanno eseguito un controllo sulle armi e sulle munizioni detenute in casa e denunciate: infatti, semplicemente appoggiata contro un muro del soggiorno, al lato di un mobile, è stata trovava una carabina, marca Mauser, calibro 270 Winchester, munita di ottica di puntamento con reticolo illuminabile, adatto alla caccia notturna, caricata con quattro munizioni, fuori dal fodero e pronta, presumibilmente, per essere utilizzata per la “caccia grossa” agli ungulati di maggiori dimensioni che frequentano l’area.

Avendo scoperto che l’arma era detenuta in luogo diverso da quello denunciato all’autorità di pubblica sicurezza, tra l’altro all’interno del territorio del Parco Regionale Naturale Gola della Rossa e di Frasassi senza avere alcuna autorizzazione, in un’abitazione rurale isolata, non abitata abitualmente e già oggetto di furti in passato, quindi senza le dovute garanzie di sicurezza e adeguata custodia, i Forestali hanno proceduto al sequestro della carabina, delle munizioni di cui era corredata,delle due trappole a scatto e del laccio, per evitare che le trappole e le armi venissero ancora utilizzate e detenute in maniera illecita e per garantire l’assicurazione delle fonti di prova.

“Pesanti i capi d’imputazione” ha dichiarato il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Ancona “che vanno dalla caccia con mezzi ed in territori vietati, alla caccia in periodi di divieto, dall’omessa custodia delle armi, detenute in luogo diverso da quello denunciato, all’introduzione delle stesse nel Parco senza autorizzazione. Infine, l’uomo è stato immediatamente segnalato alla Prefettura ed alla Questura per la revoca del porto d’armi”. L’arma e le munizioni sequestrate sono custodite nell’armeria del Corpo Forestale dello Stato di Ancona mentre le gabbie, non trasportabili per le grandi dimensioni, sono state appositamente sigillate ed affidate in custodia all’indagato.
di Raffaela Cesaretti

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