dal tema "il vero volto di Leone XII".
da "Vivere Fabriano".
Si intitola 'Il vero volto di Leone XII' la mostra che sarà inaugurata a Fabriano, presso la Pinacoteca civica 'Bruno Molaioli', sabato 18 maggio. Contestualmente con il taglio del nastro della Rassegna, sarà fatto conoscere il catalogo, pubblicato dalla Regione Marche, Assemblea Legislativa, nell’ambito della collana dei Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche.Il progetto espositivo propone anche un percorso per i bambini e i ragazzi che lo visitano con la scuola e alcune schede, distribuite gratuitamente, prospettano giochi, indovinelli e disegni. Anche i più piccoli possono vivere l’esperienza della visita ad un livello adeguato, divertendosi in compagnia della mascottina della mostra, il simpatico Leoncino.
L’esposizione, ospitata nei locali al piano terra della Pinacoteca civica (raccoglie circa 60 opere, tutte di proprietà privata) potrà essere visitata fino al 30 giugno, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13, dalle 16 alle 19. L’ingresso è libero. Nello stesso giorno della apertura al pubblico, come detto, sabato 18 maggio, ma alle ore 10,30 all’Oratorio della Carità, l’appuntamento sarà presentato dal sindaco, Giancarlo Sagramola, dall’assessore alla Cultura, Patrizia Rossi, da Lorenza Mochi Onori, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, dal vescovo, monsignor Giancarlo Vecerrica, dal professor Galliano Crinella dell’Università di Urbino e da Ilaria Fiumi Sermattei, curatrice di questa esposizione dedicata a “un uomo molto distinto e molto illuminato e un principe pieno di dignità”.
Questa vera e propria rassegna è dedicata all’iconografia di Leone XII, Annibale dei conti della Genga, papa dal 1823 al 1829. Hanno spiegato l’assessore Rossi, il direttore della Pinacoteca Paoli e Ilaria Fiumi Sermattei “con questo evento ci chiediamo quale fosse l’aspetto fisico di Leone XII. I suoi contemporanei lo descrivono alto, elegante, molto colto e amabile nella conversazione. François-René de Chateaubriand, grande intellettuale e diplomatico francese, scrive che è “un uomo molto distinto, illuminato, un principe pieno di dignità. L’indagine si svolge tra ritratti presi dal vivo e quelli ufficiali, più convenzionali. A volte, soprattutto a distanza di qualche anno dalla sua morte, i tratti somatici sono completamente inventati, dando vita ad una immagine distorta, che ha confuso la memoria dei posteri. Del resto, il ritratto di un personaggio storico – un re, un papa o un principe – è uno strumento di comunicazione politica. Più dell'aspetto fisico esso restituisce l’immagine ufficiale dell’istituzione e ne rappresenta i valori fondanti. Ritrovare il vero volto di Leone XII contribuisce, in un certo senso, a riscriverne la biografia, perché attraverso il volto emerge l’anima dell’uomo. L’artista nel ritratto raffigura, oltre ai tratti fisici, il carattere psicologico e il ruolo rivestito dal papa marchigiano nella storia”.
“Questa iniziativa” è stato più volte ribadito “rientra in un programma pluriennale di ricerca e valorizzazione intitolato “Sulla pietra di Genga”, avviato nel paese natale di Leone XII per affrontare ogni anno un particolare aspetto del suo pontificato e della sua famiglia. Nel 2011 l’esposizione “1861 Unità d’Italia e morte del cardinale della Genga”, dedicata al cardinale Gabriele della Genga; nel 2012 l’edizione gengarina della mostra “Il vero volto di Leone XII”, che ora arriva a Fabriano; nell’estate del 2013 l’esposizione “1823: l’incendio della basilica di San Paolo. Leone XII e l’avvio della ricostruzione” affronterà un tema fondamentale del suo pontificato, la maggiore impresa costruttiva romana dell’Ottocento. L’intento è quello di celebrare nel 2023 il bicentenario dell’elezione al soglio pontificio di Leone XII con una grande mostra che raccolga gli esiti delle ricerche avviate nel corso degli anni”.
Forte sottolineatura è stata fatta sulla “tappa fabrianese della mostra, particolarmente significativa, se si considera il forte legame di Leone XII con Fabriano: sua madre era fabrianese e nella città i conti della Genga possedevano un importante palazzo, in via Cesare Balbo. La famiglia era iscritta nella nobiltà cittadina”.
Altra preziosità esibita “la lettera scritta su un foglio di carta filigranata con lo stemma e il ritratto del pontefice prodotta nel 1824 dalle Cartiere Miliani. Le ricerche svolte in occasione della mostra presso l’archivio storico delle cartiere hanno rivelato che la carta fu donata dai Miliani al papa, il quale apprezzò molto l’iniziativa, ricambiò il dono con una medaglia e autorizzò la messa in produzione della carta”. Ruolo determinante in questo contesto lo h avuto la Fondazione Gianfranco Fedrigoni ha collaborato all’iniziativa realizzando la scansione ad alta risoluzione del foglio e il rilievo delle filigrane.
In basso, nella foto, la locandina della mostra.
L’esposizione, ospitata nei locali al piano terra della Pinacoteca civica (raccoglie circa 60 opere, tutte di proprietà privata) potrà essere visitata fino al 30 giugno, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13, dalle 16 alle 19. L’ingresso è libero. Nello stesso giorno della apertura al pubblico, come detto, sabato 18 maggio, ma alle ore 10,30 all’Oratorio della Carità, l’appuntamento sarà presentato dal sindaco, Giancarlo Sagramola, dall’assessore alla Cultura, Patrizia Rossi, da Lorenza Mochi Onori, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, dal vescovo, monsignor Giancarlo Vecerrica, dal professor Galliano Crinella dell’Università di Urbino e da Ilaria Fiumi Sermattei, curatrice di questa esposizione dedicata a “un uomo molto distinto e molto illuminato e un principe pieno di dignità”.
Questa vera e propria rassegna è dedicata all’iconografia di Leone XII, Annibale dei conti della Genga, papa dal 1823 al 1829. Hanno spiegato l’assessore Rossi, il direttore della Pinacoteca Paoli e Ilaria Fiumi Sermattei “con questo evento ci chiediamo quale fosse l’aspetto fisico di Leone XII. I suoi contemporanei lo descrivono alto, elegante, molto colto e amabile nella conversazione. François-René de Chateaubriand, grande intellettuale e diplomatico francese, scrive che è “un uomo molto distinto, illuminato, un principe pieno di dignità. L’indagine si svolge tra ritratti presi dal vivo e quelli ufficiali, più convenzionali. A volte, soprattutto a distanza di qualche anno dalla sua morte, i tratti somatici sono completamente inventati, dando vita ad una immagine distorta, che ha confuso la memoria dei posteri. Del resto, il ritratto di un personaggio storico – un re, un papa o un principe – è uno strumento di comunicazione politica. Più dell'aspetto fisico esso restituisce l’immagine ufficiale dell’istituzione e ne rappresenta i valori fondanti. Ritrovare il vero volto di Leone XII contribuisce, in un certo senso, a riscriverne la biografia, perché attraverso il volto emerge l’anima dell’uomo. L’artista nel ritratto raffigura, oltre ai tratti fisici, il carattere psicologico e il ruolo rivestito dal papa marchigiano nella storia”.
“Questa iniziativa” è stato più volte ribadito “rientra in un programma pluriennale di ricerca e valorizzazione intitolato “Sulla pietra di Genga”, avviato nel paese natale di Leone XII per affrontare ogni anno un particolare aspetto del suo pontificato e della sua famiglia. Nel 2011 l’esposizione “1861 Unità d’Italia e morte del cardinale della Genga”, dedicata al cardinale Gabriele della Genga; nel 2012 l’edizione gengarina della mostra “Il vero volto di Leone XII”, che ora arriva a Fabriano; nell’estate del 2013 l’esposizione “1823: l’incendio della basilica di San Paolo. Leone XII e l’avvio della ricostruzione” affronterà un tema fondamentale del suo pontificato, la maggiore impresa costruttiva romana dell’Ottocento. L’intento è quello di celebrare nel 2023 il bicentenario dell’elezione al soglio pontificio di Leone XII con una grande mostra che raccolga gli esiti delle ricerche avviate nel corso degli anni”.
Forte sottolineatura è stata fatta sulla “tappa fabrianese della mostra, particolarmente significativa, se si considera il forte legame di Leone XII con Fabriano: sua madre era fabrianese e nella città i conti della Genga possedevano un importante palazzo, in via Cesare Balbo. La famiglia era iscritta nella nobiltà cittadina”.
Altra preziosità esibita “la lettera scritta su un foglio di carta filigranata con lo stemma e il ritratto del pontefice prodotta nel 1824 dalle Cartiere Miliani. Le ricerche svolte in occasione della mostra presso l’archivio storico delle cartiere hanno rivelato che la carta fu donata dai Miliani al papa, il quale apprezzò molto l’iniziativa, ricambiò il dono con una medaglia e autorizzò la messa in produzione della carta”. Ruolo determinante in questo contesto lo h avuto la Fondazione Gianfranco Fedrigoni ha collaborato all’iniziativa realizzando la scansione ad alta risoluzione del foglio e il rilievo delle filigrane.
In basso, nella foto, la locandina della mostra.
da Daniele Gattucci |
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